
ho provato a respirare e immaginare, per pensare meno, e meglio.
e il primo pensiero, sempre, in questi momenti è per ivan.
sei partito da tanto tempo ormai, e non mi sono mai stancata di chiederti di tornare, ma tu niente...e poi comunque ci sei. sempre. appena scopri qualcosa di me, ti trovo sempre lì, a fare il tifo per me, a credere in me, come se seguissi passo passo ogni mio piccolo traguardo.
da te ho imparato che la lontananza non fa paura, non necessariamente almeno.
poi, però, bisogna imparare ogni volta, come se fosse la prima, a convivere con l'inevitabile vuoto che una lontananza lascia.
non sono mai stata brava a far valere la mia razionalità. le mie sensazioni, che sento nella pancia, nelle gambe, hanno bisogno del tempo, per esprimersi, per placarsi.
questa volta, forse più di tutte le altre, mi sento. e mentre scrivo ci sono tante immagini, ricordi e parole a farmi pensare a chi è lontano da un po', e a chi sta per partire.
2 commenti:
Sarò anche io uno dei tuoi lontani?
Ti mancherò?
certo! cerco di abituarmi all'idea...
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