
domenica 1 luglio 2007
Miss paranoia

lunedì 30 ottobre 2006
scritto sul corpo (1)

scritto sul corpo è un libro, a cui ho chiesto in prestito le prime parole. una storia che sa distrarsi dalla storia stessa, che sa perdersi e far perdere nel corpo e sul corpo.
è una storia che si legge a voce alta, con gli occhi e le lacrime incollati alle pagine. ma non è un libro di miele, non è sdolcinato, lo trovo molto duro, a tratti, e cinico, a volte.
però parla, con la voce e tutti i sensi, e si fa capire benissimo, almeno da me.
…scritto sul corpo c’è un codice segreto, visibile solo in certe condizioni di luce; quello che si è accumulato nel corso della vita si ritrova lì. in certe parti il palinsesto è inciso con forza tale che le lettere si possono sentire al tatto, come fosse stato scritto in braille. preferisco tenere il mio corpo ripiegato, al riparo da occhi indiscreti. mai aprirsi troppo, svelare tutta la storia. non sapevo che louise avesse mani capaci di leggere. mi aveva tradotto nel suo libro personale.
martedì 3 ottobre 2006
vicini di casa

ho sempre amato vivere in una piccola palazzina, amo questa vita a tal punto da preferirla alla solitaria villetta.
oggi però non riesco a sopportare con la stessa tranquillità, con la stessa simpatia e con un pizzico di dolcezza le piccole invasioni e la troppa confidenza tipica di chi vive nello stesso posto da più di 20 anni.
è nelle piccole crisi che le persone si abbandonano alle reazioni più naturali, spesso senza pensare.
davanti a me passano le immagini degli ultimi 30 minuti: in casa mia i muratori, e un'assenza d'acqua lunga ben 10 minuti in più di quanto stabilito e comunicato...il resto lo lascio all'immaginazione di chi si riconosce in questo piccolo dramma e riesce a trovarci quella punta di ironia che nonostante tutto mi fa un po'sorridere.
sabato 23 settembre 2006
lontananze

ho provato a respirare e immaginare, per pensare meno, e meglio.
e il primo pensiero, sempre, in questi momenti è per ivan.
sei partito da tanto tempo ormai, e non mi sono mai stancata di chiederti di tornare, ma tu niente...e poi comunque ci sei. sempre. appena scopri qualcosa di me, ti trovo sempre lì, a fare il tifo per me, a credere in me, come se seguissi passo passo ogni mio piccolo traguardo.
da te ho imparato che la lontananza non fa paura, non necessariamente almeno.
poi, però, bisogna imparare ogni volta, come se fosse la prima, a convivere con l'inevitabile vuoto che una lontananza lascia.
non sono mai stata brava a far valere la mia razionalità. le mie sensazioni, che sento nella pancia, nelle gambe, hanno bisogno del tempo, per esprimersi, per placarsi.
questa volta, forse più di tutte le altre, mi sento. e mentre scrivo ci sono tante immagini, ricordi e parole a farmi pensare a chi è lontano da un po', e a chi sta per partire.
martedì 12 settembre 2006
scritto per la prima volta

sinceramente non so quale sarà il destino, o la destinazione, di tutto questo; per ora è un'idea, e per ora è molto piccola. ma conto sui pensieri, sulle idee e su quello che è scritto sul corpo e nel corpo per riempire di parole e immagini questo spazio.
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